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Tommaso, la vita raffreddata per rinascere: il miracolo silenzioso del Bambino Gesù

  Quando un neonato smette di respirare, il tempo si ferma. Ma a Roma, dentro la TIN del Bambino Gesù, c'è chi trasforma il silenzio in futuro.   Ci sono storie che non hanno fatto rumore, ma, quando le hai ascoltate, ti hanno cambiato. Non sono serviti effetti speciali, solo una voce, un battito, un bambino che ce l’ha fatta. E qualcuno che, nel momento più fragile, ha creduto nella scienza e nella speranza. Dopo la storia di Gennaro, oggi è la storia di Tommaso . E di chi ha scelto di non lasciarlo indietro. Ogni giorno è una storia , ma alcune sono sembrate scritte dalla mano di un angelo con inchiostro umano. Quella che abbiamo raccontato nell’ultima puntata del nostro programma su Talk City Web Radio è stata una di queste. Non una fiaba. Una verità. Cruda, potente, e per questo indimenticabile. Una storia che è nata tra i respiri mancati, ma che oggi ha corso su due gambe forti e un cuore pieno di gioia. Se vi siete persi le puntate precedenti di Ogni giorno è un...

Nel cuore della TIN: dove la vita lotta, e vince davvero

Condivido e ringrazio la redazione per l'articolo scritto a valle della mia intervista su radio talk city scritto dal conduttore del programma ogni giorno è una storia di Dino Tropea. 
Dal Bambino Gesù una lezione di umanità e scienza: storie di neonati, famiglie, medici e miracoli che non fanno rumore ma salvano il mondo

Ci sono luoghi dove si entra in punta di piedi, con il cuore sospeso e il fiato trattenuto. Non per paura, ma per rispetto. La Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è uno di questi. Uno spazio sacro, dove la vita pesa grammi e la speranza si misura in notti insonni. Un altare moderno, dove ogni battito è un inno alla resistenza, ogni respiro un miracolo che si rinnova.

Lo abbiamo visto, toccato, ascoltato. E lo abbiamo raccontato nella nuova puntata di Ogni giorno è una storia, il programma che accende riflettori dove solitamente regna il buio, grazie a Talk City Web Radio. Stavolta siamo entrati in quel mondo silenzioso e pulsante, dove neonati minuscoli e straordinari affrontano la loro prima e più dura battaglia. Dove donne e uomini che non vedrete mai su un palco sono ogni giorno eroi senza applausi.

Il cuore pulsante della TIN. A guidarci tra le corsie è stata la Dott.ssa Imma Savarese, pediatra e neonatologa. La sua voce ferma e delicata ci ha raccontato un mondo che pochi conoscono davvero. Un reparto in cui si accolgono neonati prematuri, nati anche al sesto mese, con organi non ancora pronti per il mondo. Polmoni che devono imparare a respirare, cuori che devono decidere se restare.

La TIN non è solo un reparto medico. È un laboratorio di miracoli quotidiani, un crocevia di scienza, umanità e fede. È anche un luogo di fatica, con operatori che lavorano oltre ogni limite, in turni estenuanti, spesso dimenticati dalle istituzioni. Eppure non si fermano. Neanche dopo il Covid. Neanche quando il sistema li lascia soli.

Dove nascono i miracoli: la TIN accoglie il mondo. Il Bambino Gesù accoglie neonati prematuri anche nati ad un’età gestazionale inferiore alle 28 settimane spesso provenienti da ogni angolo del Paese e del mondo. Tra le tante storie che la dottoressa Savarese ha condiviso, un filo lega destini lontani: bambini arrivati dall’Albania, ad esempio, piccoli corpi portati oltre ogni confine per avere una possibilità. In TIN le bandiere non contano. Conta solo salvare.

Il Bambino Gesù è uno dei pochi ospedali dove ogni neonato, ovunque sia nato, trova lo stesso sguardo, lo stesso abbraccio, lo stesso livello di cura. È l’umanità che si fa medicina. È la medicina che si fa giustizia.

E lo fa anche grazie a una rete che coinvolge le Forze Armate, capaci di garantire trasporti in condizioni difficili. Un’eccellenza italiana che merita sostegno. Con donazioni, con attenzione, con rispetto. Perché, come ricorda la dottoressa: «Ogni neonato merita la stessa assistenza, ovunque nasca».

La storia di Gennaro: amore, fede e coraggio. Con noi, al telefono, un uomo che la TIN l’ha vissuta da padre. Gennaro Apreda ha raccontato il giorno in cui tutto è cambiato: un malore improvviso di sua moglie al sesto mese, un parto d’urgenza, una corsa contro il tempo. La loro bambina ha trascorso nove mesi in incubatrice, mentre la madre era ricoverata in un altro ospedale.

Gennaro è stato marito, padre, sostegno. Ponte tra due fragilità. Ha retto tutto, senza sapere se ce l’avrebbe fatta. La fede lo ha tenuto in piedi. «Quando non potevo far nulla, ho pregato», ha sussurrato Maria Chiara, sua moglie. Parole che non chiedono spiegazioni, ma aprono spazi interiori dove scienza e fede si stringono la mano.

Oggi la loro bambina sta bene. Corre, ride, vive. Grazie alla forza della famiglia. Ma anche – e soprattutto – grazie a un’équipe sanitaria che non si è mai arresa.

Una rete che cura anche i genitori. La TIN non cura solo i neonati. Cura anche i genitori. Perché ogni giorno in TIN è un giorno di paura per una madre e un padre. E il Bambino Gesù lo sa. Per questo accoglie, ascolta, sostiene. Anche economicamente, grazie a iniziative come la Partita del Cuore, che raccoglie fondi per le famiglie.

La dottoressa Savarese ci ha raccontato come, a volte, un abbraccio, un caffè, un letto vicino all’incubatrice possano fare la differenza. Gesti semplici, ma che valgono tutto.

Diagnosi prenatale: il futuro si costruisce in tre mesi. Ogni tre mesi di gravidanza serve un controllo accurato. Perché alcune condizioni critiche si possono prevedere. E perché, grazie a questi esami, si può pianificare l’ingresso in TIN già al momento del parto. Non si rincorre più l’emergenza: la si anticipa. Si salvano vite prima ancora che inizino a respirare.

Il parto d’emergenza dentro l’ospedale. Quando il tempo stringe e il rischio è alto, il Bambino Gesù ha fatto una scelta straordinaria: allestire una vera sala parto d’emergenza dentro l’ospedale. Così, se una gravidanza è a rischio, si partorisce lì, senza spostare la vita. Una scelta che è cura e visione insieme. Una catena perfetta: ginecologo, neonatologo, ostetrica, tecnici. Una catena che non si spezza.

La scienza che ha imparato a credere nella vita. Oggi la scienza affronta patologie un tempo ritenute “incompatibili con la vita”. Serve fiducia, coraggio, e un ginecologo che sappia vedere oltre l’ecografia. Ogni scelta parte da una diagnosi consapevole, da un’équipe preparata. La Dott.ssa Savarese lo ha sottolineato. E io lo so bene.

Il personale sanitario: missione, non mestiere. È facile chiamarli “eroi”, specie nei momenti di crisi. Ma poi li dimentichiamo. Noi no. In questa puntata abbiamo voluto dire grazie. Con nomi e cognomi. A medici, infermieri, oss, tecnici. A chi veglia mentre noi dormiamo. A chi rinasce ogni volta che un bambino ce la fa.

Io aggiungo che non basta dire grazie. Serve giustizia. Serve dignità. Serve un sistema sanitario che non sfrutti chi salva vite. Vogliamo turni umani, stipendi adeguati, riconoscimento. Perché, se tanti bambini oggi sono adulti, genitori, vivi… è merito loro. Oggi assistiamo a una fuga silenziosa ma devastante: medici e infermieri scappano dal Sud verso il Nord, e dall’Italia verso l’estero, in cerca di dignità, riconoscimento e condizioni di lavoro umane. Al momento l’abolizione del numero chiuso per l’ammissione alle facoltà di medicina ha avuto scarso impatto reale sul settore, che continua a soffrire di mancanza di attrattività e carenza strutturale di risorse e specializzazioni. Il settore non appare più cosi attrattivo. E mentre il Paese resta scoperto dove più servirebbe presenza, la sanità si spacca in due, lasciando interi territori senza voce e senza cure. Chi cura, va curato. E chi resta, va sostenuto, non abbandonato.

 

Nord e Sud, una sola Italia? Gennaro ha elogiato la “buona sanità”, ma ha anche indicato un problema: il divario tra Nord e Sud. Non ci sono le stesse possibilità, soprattutto in ambito neonatale. Dentro l’ospedale c’è empatia. Ma fuori, spesso, ci si scontra con una burocrazia cieca. L’umanità non può finire al portone dell’ospedale. Deve essere sistema.

Donare è un gesto d’amore, non solo di soldi. La puntata si chiude con un invito. Non a parole, ma con un gesto. Sosteniamo la TIN del Bambino Gesù. Anche solo con un euro. Ma se siamo in cento, in mille, cambia tutto. Mille euro sono mille possibilità.

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Ogni giorno è una storia: uno spazio per resistere. Questo programma è più di una trasmissione. È una comunità. Un faro acceso nelle tempeste della vita. Grazie a Talk City Web Radio, ogni storia trova casa. E ogni ascoltatore può diventare testimone e protagonista.

Se anche tu hai una storia da raccontare, scrivici. Se hai bisogno di un supporto, abbiamo professionisti pronti ad ascoltarti. Perché ogni storia che raccontiamo è una carezza. E anche uno schiaffo alla rassegnazione.

Non giriamoci dall’altra parte. Mai.

🎧 Riascolta la puntata

"Per conoscere meglio la Dott.ssa Imma Savarese, il suo mondo fatto di cura, umanità e scienza, visita il suo blog: immasavarese.blogspot.com".

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